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INCOMUNICABILITÀ

Aggiornamento: 3 mag 2019


SULL’IMPOSSIBILITÀ DI UNA VERA COMUNICAZIONE/TRADUZIONE

Non esiste comunicazione perfetta o traduzione perfetta come riassume egregiamente Kundera in un capitolo dell’”insostenibile leggerezza dell’essere”


La traduzione in senso proprio, l’interpretare i segni di una lingua tramite i segni verbali di un’altra, costituisce un caso particolare, intensificato, del processo di comunicazione e ricezione presente in ogni atto del discorso umano. Ortega y Gasset in Miseria y esplendor de la traducción afferma che la traduzione è impossibile. Questo vale però anche per ogni concordanza assoluta tra pensiero e parola. All’interno di una stessa lingua o tra due lingue diverse, la comunicazione umana equivale alla traduzione e studiare la traduzione significa studiare il linguaggio.

Non esistono perfezioni né stabilità definitive di comprensione in nessun atto linguistico. La comprensione è sempre parziale e soggetta a rettifica, il linguaggio naturale è polisemico e sottoposto ad un processo di mutamento diacronico. È impreciso e lo deve essere per servire alla locuzione umana.Sebbene inoltre l’esistenza di una traduzione perfetta o di uno scambio perfetto tra due parlanti sia teoricamente concepibile, non ci sarebbe modo di verificare il fatto, visto che potremmo saperlo solo con una formulazione alternativa, con una nuova frase esplicativa. Dimostrare l’eccellenza, la completezza totale di un atto di interpretazione significa sempre offrire un’alternativa o una aggiunta.


Nella catena comunicativa dell'analisi di questo caso insignificante, tra la prima comunicazione e l'ultima sono ben 14 traduzioni intralinguistiche (con inevitabili perdite di significato):


Contiamole: LE MAESTRE hanno 1) - al colloquio con la Madre tradotto i loro pensieri - non verbali- in parole (verbali) (prima traduzione (da linguaggio non verbale a linguaggio verbale - problemi: il vocabolario del pensiero e quello della parola non combaciano, o almeno non combaciano perfettamente); 2) creazione di un discorso “coerente” che rifletta per quanto possibile i due pensieri delle Maestre (ulteriori perdite di significato/riaggiustamenti - seconda traduzione); La MADRE HA: 3) ricevuto le parole delle Maestre (terza traduzione data dalla ricezione che difficilmente sarà completa - perdite);4) tradotto nuovamente le parola recepite in pensiero (quarta traduzione… -perdite, modifiche ); 5) Ritradotto il pensiero in parole da comunicare alla Prof. che studia (quinta traduzione)la quale ha dovuto nuovamente 6) recepire il messaggio (sesta traduzione), 7) immagazzinarlo come pensiero (settima traduzione) 8) trasformarlo in uno studio di caso (ottava traduzione) 9) mandarlo perché fosse recepito (nona traduzione) dagli interlocutori dello “studio di caso”; 10) tradotto nuovamente dagli interlocutori in pensiero (decima traduzione);

- per arrivare alla trascrizione che trovate nel post, abbiamo avuto:

- un undicesima traduzione: Maestra traduce da pensiero derivante da lettura mail Prof. a parola;

- una dodicesima traduzione: la Profchestudia riceve il messaggio;

- una tredicesima traduzione: la Prof. converte in pensiero la parola ascoltata;

- una quattordicesima traduzione: la Profchestudia da pensiero a parola nuovamente, eccola qui:


Quanti passaggi bastano a stravolgere l’essenza di una frase nel noto gioco “telefono senza fili”? Uno solo; già la prima ricezione può essere compromessa (come ci insegna Montale con il celebre esperimento)




A proposito:


Grazie Alessandro Spina - meglio tardi che mai -consigliato nel 2000?



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