Emozioni e apprendimento: parte teorica
- Giuliana Della Valle
- 22 apr 2019
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 3 mag 2019
Emozioni e apprendimento: Teoria e Pratica
DOMANDA: di quello che avete imparato a scuola che cosa ricordate meglio?
Parte prima
TEORIA (in fieri: Dott.ssa Camilla Brandao de Souza, sarebbe un onore ospitare un suo pezzo con la descrizione delle attività che sta portando avanti nelle Scuole italiane)
ACQUISIZIONE E APPRENDIMENTO: KRASHEN
La teoria di Krashen parte dalla differenza (chomskiana) tra acquisizione ed apprendimento: L’acquisizione è un procedimento che integra le strategie globali dell’emisfero destro e quelle analitiche dell’emisfero sinistro, ed è inconscio. Ciò che si acquisisce entra a far parte stabilmente delle conoscenze di una persona. L’apprendimento, viceversa, è un procedimento razionale governato dall’emisfero sinistro e di per sé non produce acquisizione stabile. L’insegnante deve produrre acquisizione, dunque, piuttosto che apprendimento. Secondo Krashen esiste un ordine naturale di acquisizione di cui è necessario tener conto. Quest’ordine naturale è quello indicato da “i+1” dove i è il compito che già si è acquisito +1 è l’area potenziale dello sviluppo che deve essere graduata; per apprendere non deve essere inserito nessun filtro affettivo: affinché, cioè, il +1 sia acquisito, è necessario che non vi sia inserito nessun filtro affettivo: se lo studente non è sereno i meccanismi ormonali producono steroidi che inibiscono la noradrenalina, neurotrasmettitore che facilita la memorizzazione. È chiaro dunque che stati di ansia, attività che pongono a rischio l’immagine di sé o che minano l’autostima vanno evitate.
(P. E. BALBONI, Le sfide di Babele, UTET, Torino 2015: pp. 49-50).
Parte Seconda: PRATICA
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