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Prima la cultura: lettera aperta all'Onorevole Marco Bussetti

Aggiornamento: 4 mag 2019




CERVELLI IN FUGA o CERVELLI CACCIATI?


Onorevole Marco Bussetti,


quando leggo notizie del genere:


mi piange il cuore: la storia individuale e la Storia si sovrappongono - quante eccellenze (amici, ex compagni di scuola, parenti, colleghi) conosciamo che si sono visti obbligati ad andare altrove?


L'Italia ha seminato frutti che altri hanno saputo raccogliere.


La burocrazia deve essere uno strumento grazie al quale raggiungere più efficacemente l'obiettivo, non una ragnatela che soffoca e uccide.




La ricerca è un veliero, la normativa è il vento che lo fa volare.

E Romei aggiungerebbe che il Dirigente è un capitano coraggioso con la capacità di scegliere rotte.


Se la rotta non è quella giusta, il veliero fa la fine del Titanic. Che cosa deve fare il comandante in questi casi? Sacrificare se stesso per salvare ciò che gli era stato affidato.


In questo caso, il comandante sulla nave non ci è proprio salito. Dalla terraferma ha ordinato di far affondare il veliero che avrebbe dovuto guidare; o forse peggio ancora: ha considerato l'equipaggio che avrebbe dovuto difendere con la vita: res nullius (anzi, derelicta).

L'attività amministrativa dovrebbe essere coerente con gli obiettivi governativi.




Che cosa vuol dire "Prima gli italiani"?





Significa investire nella cultura che è la nostra identità e nella difesa della lingua italiana che assume ogni giorno di più la fisionomia del broccolino.


(una riflessione sull'argomento)


Ricordiamo a questo proposito il discorso di Churchill (Harvard, 1943) che parla degli "Imperi della mente", della colonizzazione culturale (a partire dalla lingua inglese) come nuova forma di occupazione dei paesi che avrebbe poi sostituito la occupazione militare e lo sfruttamento classico

"Tali piani [il potere di controllare la lingua] offrono bottini molto migliori che portar via le province o le terre di altre popoli o schiacciarli nello sfruttamento."


La proposta della Deputata Pellegrino di riforma costituzionale dell'art.1 ha colto nel segno: “La Repubblica italiana riconosce la bellezza quale elemento costitutivo dell'identità nazionale, la conserva, la tutela e la promuove in tutte le sue forme materiali e immateriali: storiche, artistiche, culturali, paesaggistiche e naturali".


La nostra identità è Costituzione, Lingua, Bellezza, Eccellenza.



"La parola eccellenza l'abbiamo inventata noi italiani. Siamo sempre stati l'eccellenza nel mondo, abbiamo inventato la cambiale, la finanza, le banche. All'epoca di Dante, senza una lingua e senza uno Stato, abbiamo inventato la cassa, il credito e il debito che adesso lo abbiamo noi: prestavamo soldi a re e papi, Edoardo I d'Inghilterra deve ancora restituirceli adesso. Dovremmo andarli a chiedere indietro. Abbiamo inventato la prospettiva, lo sfumato, l'opera di San Benedetto che ha rifatto l'Europa e infatti ne è il patrono. Ha anche aggiunto il "labora" all'"ora" e così ha fatto lavorare tutti i monaci. Vedi che bella lista. Poi abbiamo alfabetizzato la musica, dato i nomi alle note e ai tempi come forte, fortissimo e con brio, inventato il pianoforte, il violino e la viola. Se si suona nel mondo, è perché ci siamo noi italiani [...] E ancora strade, acquedotti e fogne, terme, igiene e pulizia, abbiamo insegnato al mondo a darsi la mano nel 1200 a Firenze. Le due corsie, il senso unico a Roma con Bonifacio VIII. Abbiamo inventato il bacio moderno, quello con la lingua, con Caterina de' Medici che poi lo insegnò a Enrico II e infatti si chiama "alla francese". Fu uno scandalo enorme, a quei tempi [...]. Il tovagliolo e le posate; il sonetto, senza il quale non sarebbe esistito neppure William Shakespeare; la lirica, l'affresco, il primo artista moderno, Giotto; il primo intellettuale, Giovanni Boccaccio, che veniva pagato per scrivere; il primo architetto, Filippo Brunelleschi; il diritto, il Barocco, il Manierismo; la scienza politica con Niccolò Machiavelli. Un elenco bellissimo, che non finisce più. Abbiamo inventato l'Europa con Pio II, mentre a Lepanto gli italiani sotto le insegne di Venezia morirono per fare l'Europa. Un italiano ha scoperto l'America e qualche anno dopo un altro italiano le ha dato il suo nome. Che lezione dal passato. Rinascimento, Risorgimento: questo è il Paese della resurrezione e del miracolo permanente. La nostra capacità di superare la crisi è stata presa a modello da tutti gli altri. Che lezione per il futuro. Oggi Renzo Piano è Brunelleschi, Claudio Abbado è il più grande direttore d'orchestra del mondo, Federico Fellini è stato il più grande regista. [...] La Ferrari è il simbolo dell'automobile che è la più bella che incontri sulle strade; la dieta mediterranea l'abbiamo inventata noi; Ennio Morricone che è classico e pop, che sta tra Giacomo Puccini e Jimi Hendrix; Umberto Eco è il più grande intellettuale vivente al mondo; Giorgio Armani è il Michelangelo della moda. E poi siamo generosi, noi italiani, che bell'elenco che ho fatto, quanti doni abbiamo dato noi italiani all'umanità [...]" (Roberto Benigni, luglio 2012).




Onorevole, conduca in salvo la nave che le è stata affidata; la rotta la conosce: prima la cultura.


Siamo nelle Sue mani.


Grazie,

Giuliana Della Valle




P.S.: per un discorso su identità/alterità/italiano/straniero efficace e sintetico credo che basterebbe introdurre nelle scuole questo test:















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