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...la norma che abrogò il decreto che novellò l'articolo che riscrisse il comma...

Aggiornamento: 29 mag 2019

... che al mercato mio padre comprò...


(Epilogo episodio 1)

Gentile Preside,


L’idea di un progetto di sintesi analogo a questo per la  normativa è ottima. Da presentare all’Onorevole Bussetti quanto prima. 


Al momento il Codice della Scuola è un mare magnum in cui si può solo affogare sia per estensione (Regi Decreti del 1923, Decreti Luogotenenziali del 1918 e dintorni, pubblicazioni di direttive ministeriali online...) sia per il fatto che manca il testo a fronte con la traduzione  (circolari incomprensibili, pagine fitte fitte di citazioni in normatese, con angoscianti richiami a disposizioni passate ed infinite contorsioni di frasi)...

Bisognerebbe semplificare e riunire tutta la normativa in un unico testo di agile consultazione (non sarebbe nemmeno necessario fornire l’originale in arabo, solo la traduzione dato che non si tratterebbe di un’analisi filologica). 




Mi spaventa meno l’idea di districare la ragnatela che quella di entrarci rimanendoci invischiata. 

A questo punto rimane solo da risolvere il paradosso della meta-ragnatela: La domanda  è: nella meta-ragnatela troviamo chiare indicazioni sulla necessità di una pulizia di fondo ma il problema è che  l’iter per diragnare È  la ragnatela madre...


Proposta all'Onorevole Marco Bussetti URGE una riscrittura della normativa che tenga conto dell’ontologia del linguaggio in cui è  inserita, vale a dire, che consideri il suo essere diacronico (variabile nel tempo), diatopico (nello spazio), diastratico (il riflettere la situazione dei parlanti: provenienza socio-culturale, età, sesso, livello di istruzione), diamesico (distinzione di codice tra scrittura e oralità - anzi questa variabile proporrei  di eliminarla direttamente residuo di un passato che non riflette la trasformazione della realtà sociale. È la lingua ad essere a nostro servizio, non viceversa, altrimenti parleremmo ancora latino, anzi, meglio ancora, sanscrito). 


Grazie del Suo tempo, ammiro il fatto che il Suo interesse per la popolazione della Scuola non rimanga intenzione ma sia azione. Oltre alle difficoltà teoriche dovute alle lacune della mia formazione, nel  mio caso dovrei lavorare molto su questo aspetto.


Ma forse andrebbe invece legittimato un distanziamento del DS dall’utenza analogo a quello che si riscontra negli altri settori della PA per potergli lasciare la tranquillità e il tempo di riflettere, fondamentale per poter essere innovatore e non burocrate. 


A presto, 


Laprof.chescrive

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