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IL BIGINO DEL DS

Aggiornamento: 30 apr 2019


INTRODUZIONE

Ho cominciato a studiare per il concorso a Dirigente Scolastico (DS) nel 2011. Sette anni, sei ministri e tre figli fa. Erano altri tempi. Da allora, ho imparato a pensare costantemente alle materie del concorso, indipendentemente da cosa stessi facendo. Lo facevo mentre cambiavo pannolini, mentre cucinavo, mentre insegnavo, mentre mi applicavo alla scrittura dei PTOF, PON, degli STUMP, dei BRT e di tutte le altre sigle che infestano la scuola rendendone il funzionamento opaco per chiunque non sia del mestiere.

Studiare da Dirigente Scolastico è molto impegnativo, la materia è vasta e complicata, e uno degli scogli più duri è la mancanza di un testo unico che metta in relazione i diversi argomenti permettendo di programmare la preparazione. Al contrario, l'aspirante DS deve attingere le informazioni da infiniti testi diversi, alla ricerca della migliore interpretazione delle infinite leggi scritte in un burocratese spesso inintelligibile, ciascuna farcita di infiniti rimandi ad altre leggi, note, ordinanze, circolari fino a formare una complessa ragnatela in cui lo studente può facilmente rimanere intrappolato a dibattersi per settimane.

Eppure è stato solo dopo la prova preselettiva del luglio 2018 e dopo quella scritta del 18 ottobre che mi è venuto in mente di travasare l'insieme dei miei appunti in un testo organico che mi permettesse di ripassare con più agio il corpus della materia in vista dell'orale. L'impresa aveva una motivazione pratica, ma mi serviva anche a riempire il grande vuoto mentale e di insicurezza che precede la pubblicazione dell'esito dello scritto. La mole di lavoro era tale da scoraggiare chiunque, e i tempi sarebbero stati biblici se non avessi avuto l'idea di coinvolgere nel progetto qualcuno dei miei colleghi e concorrenti.



Fin dall'inizio infatti mi ero iscritta a più di un gruppo Facebook di aspiranti DS, con i quali condividevo l'attesa, i problemi, le ansie, le delusioni e le soddisfazioni.

Incredibilmente, l'idea ha suscitato entusiasmo, e per un po' mi sono trovata fieramente alla testa di un esercito di oltre seicento redattori, che disciplinatamente si sono assunti ciascuno un diverso compito. Ciascuna area tematica del concorso è stata assegnata ad un gruppo di redattori, coordinato da un capogruppo la cui figura è emersa naturalmente e naturalmente è stata riconosciuta dagli altri. In questa impresa, in fondo, non abbiamo fatto altro che attuare alcuni dei caratteri specifici della figura del Dirigente Scolastico: lavoro culturale, spirito di collaborazione, organizzazione e coordinamento.



Quello che sarebbe stato un lavoro improbo per un singolo si è compiuto in meno di un mese con l'ausilio determinante dell'informatica. Presto il mio ruolo di ideatrice e promotrice si è trasformato in quello di chi arranca per seguire gli eventi e ne prende atto con sorpresa e compiacimento. Il manuale che si è composto sotto i miei occhi va ben al di là delle mie più rosee speranze per estensione, profondità, accuratezza, aggiornamento: l'ultima voce della bibliografia è alla Gazzetta Ufficiale del 17 novembre!


Giuliana Della Valle







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